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Parole Sparse - uno

Categoria: libri Pubblicato: Martedì, 18 Agosto 2009

 

 

 

Il tempo dell’anima (Giorgio Barba)



Chi non ha letto il "Piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry senza rimanere affascinato dalla semplicità con cui viene descritto il mondo esterno, visto e gustato attraverso la purezza dell'anima, rafforzata dalle esperienze esistenziali. "Ed eccoti in marcia per il tuo paese lontano, al di là delle sabbie e benedetto dalle acque, risalendo le distese fra un pozzo e il seguente come gradini di una scalinata... e insieme a dei muscoli ti si struttura un'anima". Sì, proprio quell'anima capace di cogliere ogni piccolo singulto della vita e che sa discernere tra valori umani e il caos dei sentimenti disumani che affollano la quotidianità. Non è facile, da adulto, svegliarsi e scorgere se stessi già cresciuti, ma pronti a carpire all'universo quel "nulla d'inesauribile segreto" che giace in noi, sepolto da qualche parte e sul punto di affiorare carico di significati nuovi. Così l'occasione di scrivere a Natale, scrivere per ritrovarsi fanciullo a sbocconcellare un frutto golosamente, è un percorso a ritroso nel tempo per Francesco Pasca, che nel prosimetro "Il piccolo principe", sulle orme dell'aviatore francese, cerca il bandolo della matassa nell'intrico dei suoi pensieri. Non è facile seguire il filo di Arianna nel labirinto dei nostri giorni. I labirinti non sono più lineari, ma quadridimensionali e svoltare sempre in una direzione può condurre a intersezioni e sovrapposizioni spazio-temporali. L'itinerario poetico di Francesco Pasca si intreccia con quello pittorico e le architetture dechirichiane dei suoi quadri ben presto sfociano in squarci geometrici che si aprono su girasoli o su frutti invitanti. E' in questo modo che Pasca si vede nel passato a cogliere i momenti più intensi della sua esistenza, nella vita familiare e nel lavoro. Così egli scrive del vento nel vento e per il vento pronto a lasciare che parole o sillabe, come quelle della sibilla, si ricompongano e indichino un responso che all'alba si rivela effimero e fugace.

Pasca predilige il verso breve, le parole lanciate sulla pagina come dadi a formare metafore insolite e ardite, pregne di significati che il tempo stesso varia e scolpisce su "pagine con segni minuti/ trovate nel nulla", come "speranze passate/trovate sospese". Così al tempo che viene scandito dagli eventi Pasca contrappone l'attesa, cioè il tempo dell'anima, che trasforma i desideri in ricordi, il presente in futuro, le speranze in presente.

Lecce 12.11.2005

1980

Sistema Bibliotecario Urbano (Biblioteca Circoscrizionale S. Tommaso) Bergamo

da Intergruppo-singlossie di Ignazio Apolloni (Palermo)

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