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Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Martedì, 01 Ottobre 2013

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RADICI

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Giovedì, 23 Maggio 2013

Radici, ragioni di un individuare.

(Lucio Conversano nel frantoio ipogeo di Borgagne)

nella foto Lucio Conversano

 

di Francesco Pasca

Scrive Lucio Conversano, organizzatore e animatore della COLLETTIVA RADICI per BorgoInFesta presso il Frantoio ipogeo di palazzo Sciurti e nel cortile adiacente a BORGAGNE (LE):  «L’arte contemporanea trova spazi nuovi. Profondi. Si rinnova scrutando le cavità dove si raccoglie in ampie bolle ipotetiche l’acqua purissima della tradizione. Svuota l’anima dalle ansie e si esprime talvolta con lentissimi battiti, anche se con ritmi convulsi, altrove […] Un tempo DURISSIMO … non bello come s’immagina … impercettibilmente PANE sotto la neve, che arcigne madri salentine donano. Madri mai dolci, solo madri e forse talvolta silenziosissime amanti delle paiare.»

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Logos

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Martedì, 19 Marzo 2013

 L'Altra scrittura

di Francesco Aprile

L’α Thea. Uomo di Nazareth, è l'ultimo libro di Francesco Pasca. Sarà presentato mercoledì 20 marzo 2013 alle ore 17:30 presso la sala conferenze dell'ex Convento dei Teatini, a Lecce. Intervengono, alla presenza dell'autore, Maurizio Nocera (scrittore) e Antonietta Fulvio (direttore editoriale Il Raggio Verde)
Colophon
Una pietra da scagliare, un lago, ancora un fiume, al contempo letto e foce e sorgente. Immagini da scorgere emergono diverse dalle parole, perché figlie d’immaginari che si diramano e confluiscono sfogliando via via lettera dopo lettera, dimensione dopo dimensione. L’idea che scaccia la pietra nel lago nel fiume al contempo una e molteplice. C’è un gioco di parole nell’opera di Francesco Pasca, ultima uscita letteraria “L’α Thea. Uomo di Nazareth” edita da Il Raggio Verde. Parole come numeri, tasselli intricati incastrati nell’idea che logica s’assottiglia nella scansione del rigo. Autore che ha fatto parte dell’esperienza letteraria della Singlossia, mette in circolo parole, in questa ultima uscita editoriale, che attingono alla ragione come matrice prima della creazione che tenta, attraverso un processo identificativo, di porre in relazione l’Io-Dio nell’espressione autorale del D(Io) in uno scorrimento letterario a metà fra la dimensione dello Zaratustra nietzscheano ed uno Streben fichtiano che intercetta l’opera di Pasca inchiodandola nello sforzo della pratica letteraria tentando quell’identificazione D(Io) nell’infinità ultima dell’Io, fichtiano, assoluto, che torna a sé. C’è questo tentativo nell’opera di Pasca, questo sforzo, questo streben a diramarsi e tornare a sé, a districarsi e accorparsi, in un luogo, quello letterario, che è un mondo in cui l’autore cuce le sue trame e questa tensione dislocandola in un tempo indeterminato che calca le Sacre Scritture inserite, appunto, in un indeterminato temporale che le destina allo sforzo interiore dell’identificazione D(Io) che permea il tessuto narrativo. Il libro si presenta con in copertina un’opera visiva di Massimo Pasca, intitolata “Non ho mai avuto un diario”, uno spaccato visivo che manipola elementi quotidiani di vita vissuta attorniati nella manipolazione critica ed allo stesso tempo ironica, che spesso sovverte e mette in crisi, di elementi appartenenti alle tematiche del Sacro, o che ad esso richiamano, sfigurando l’agglomerato contemporaneo di segni che ci avvolgono in un magma estremo e soffocante.

s'è

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Giovedì, 18 Aprile 2013

S'è dell'Uomo,

s'è di Nazareth

di Laura Madonna

Lecce, 16 aprile 2013

opera dell'Artista Lucio ConversanoSono cultrice in campo autobiografico, ho dunque acquisito una propensione ad indagare tra le pieghe del tempo per riconoscere quanto alimenta il pensiero dell’ uomo contemporaneo, oltre la fretta del vivere, l’oblio del sé e la competitività che connotano la nostra società.

E’ piuttosto insolito, controcorrente, che un uomo intraprenda un itinerario nella propria interiorità, che si renda disponibile a svelarsi, che accetti di rivalutare le proprie certezze in un gesto di coraggio e di umiltà, per questa ragione il testo mi è sembrato particolarmente interessante.

 Eterni Peter Pan o Narcisi, gli uomini solitamente non vogliono sapere “chi” sono.

L’interiorità, intesa come attitudine alla religiosità, a pensare, a custodire intimità, a valorizzare la memoria e la coscienza è sessuata e mutante, la scrittura in particolare e sovente l’arte sono i veicoli privilegiati per svolgere un’indagine introspettiva e per avvicinarsi al “senso”: 

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la pietra di carta

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Lunedì, 11 Febbraio 2013

La pietra di carta

 

 Tempo fa scrivevo ad un amico:
come ben sai non ho molto da fare. Ora che è estate ozio guardando il mare. Non godo del mare, o meglio, mi piace il mare come lo era da me vissuto una volta quando m’appariva tanto dinamico e utile quanto il mio mulinare o, per ancora meglio dire, quanto lo era il vortice che riusciva ad adattarsi a quel mare.
Roba d’altri tempi. Oggi mi accontento di guardarlo con la diffidenza di chi non ricorda e non più riconosce.
Quindi, eccomi qui a scrivere che è come oziare.

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