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Natura delle

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Mercoledì, 19 Agosto 2009

la Natura delle "Cose"

..la sua pittura è limpida, basata su tinte calibrate, capaci di intessere a distanza una trama unitaria, che a prima vista pare un contesto di forme geometriche, ma - ad una attenta analisi- rivelano una sottile naturalità, intesa nel senso più vasto del termine e comprensiva anche degli aspetti architettonici ed urbanistici dell'habitat umano...

Hilderosa Petrucci Laudisa

 

le Cento

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Mercoledì, 19 Agosto 2009

Le Cento Città

...questa nuova produzione pittorica di Francesco Pasca evidenzia l'esigenza della ricerca di nuove soluzioni formali e tematiche per il raggiungimento di un discorso compositivo dove, tenendo di mira le discrepanze della nostra società che in pochi anni ha sostanzialmente mutato i propri modelli esistenziali, si possa incentrare l'attenzione sull'uomo, colto nella sua sfera intimistica e sociale. Nelle composizioni si rilevano frequenti rapporti con le rappresentazioni medioevali, da lui recuperate per l'attualità di molti contenuti, che egli, con una personale e suggestiva interpretazione, rapporta analogicamente alla vasta problematica della civiltà industriale, caratterizzata, tra l'altro dal fenomeno dell'urbanesimo moderno, dovuto ad una serie di squilibri socio-economici che hanno acuito ulteriormente le angustie millenarie della vicenda umana. Pasca ha fiducia nelle ricorrenze storiche e nello stesso tempo non può non tradire la propria inadeguatezza col presente, tant'è che proietta nel futuro la speranza di una parusia che soccorra l'uomo, dispersosi nei meandri da lui stesso edificati.

Mario De Marco

Ritrovata

Categoria: Uncategorised
Pubblicato: Mercoledì, 19 Agosto 2009

 La Poesia Ritrovata

 

Dalla Singlossia e dalla Scrittura Verbo-visiva degli anni Ottanta sino alle ultime esperienze-testimonianze, Francesco Pasca ha seguito un percorso che lo ha condotto a liberarsi da vincoli e da legami con l'arte concepita classicamente, anche se filtrata attraverso le avanguardie del Novecento. Infatti l'iniziale impostazione ben equilibrata della superficie pittorica con giochi prospettici impossibili, con illusioni ottiche di carattere architettonico, con intersecazioni inedite di piani geometrici, ha lasciato il posto ad un tipo di pittura che predilige il frammento memoriale che sfugge alle leggi fisiche spazio temporali e all'idea stessa di un continuum non solo artistico-poetico, ma anche tecnico-poietico.

Se nelle prime opere, nel disordine caotico delle forme, delle parole e delle immagini, l'equilibrio era garantito dalle distese di colore e di tonalità dello stesso colore, nell'ultima produzione vi è una sovrapposizione di piani non geometrici, frastagliati, tagliati,strappati, ricuciti, replicantisi. E da questi piani, in cui vi è un'ambigua mescolanza di colori caldi (rosso,ocra, marrone) e colori freddi (blu, azzurro), emergono oggetti che acquistano consistenza solo se collocati in uno sfondo memoriale, assumendo il carattere dell'antico e non del classico. La frantumazione e la sovrapposizione degli stessi strappi, le sbiaditure dei colori suggeriscono l'affiorare dei ricordi  che si accavallano e s'infittiscono per emergere dalle profondità dell'anima. Superata l'esperienza della parola-segno rimane soltanto il segno, indecifrabile in alcuni momenti, simbolico in altri, come nel caso di labirinti sormontati da volte acrobatiche rette da colonne in bilico che non poggiano sugli stessi piani orizzontali.Sono i meandri dell'anima che lascia emergere in superficie sembianze rese concrete da materiali vari, come collage.

24 Aprile 2001                                                                          Giorgio Barba

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