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Categoria: arte Pubblicato: Martedì, 25 Giugno 2013

Il Salento e l`Arte

una Poesia da raccontare.

di Francesco Pasca

Noi salentini giungiamo dal vecchio e caro Mito, siamo nello sfrenatamente rigurgitante e in continua metamorfosi, lo facciamo con la stessa spontaneità dei tanti Eroi che i cantori sin qui ci hanno consegnato.
Noi rinfocoliamo i misteri, le leggende e i segreti di tesori nascosti per strani incantamenti e, a tutto questo, aggiungiamo la nostra particolare narrazione.

Il Salento è così che diventa attraente e le sue vicende corrono e rimbalzano per essere Daune alla ricerca della tomba di Diomede alle Tremiti o per delinearsi in storie per Alberi della Vita da eseguire con minuscoli frammenti  alla ricerca di un tappeto di pietra dalle mille figure, quello ad esempio di un fraticello che sapeva leggere in quel di Casole, oppure per addolcire il nostro difficile gusto con decori fantastici o ancora dediti nel diventare scrittori, poeti, narratori, Artisti nella sua aggettivazione più completa-complessa.
Così è che diventa porta d’oriente e apriamo l’orizzonte a strane storie o ancora si fa leggenda in Artù, o nel gatto con gli stivali, o nella Babele di sempre, o nel giardino fiorito del Bene e del Male con l’Albero vacillante sul dorso di ignari elefanti scelti scrupolosamente orientali.

 Il Salento è quindi visione continua e , se è vera visione, non può che non essere Poesia Visiva o svolazzare per cangiarne e trovarne di nuove da abbracciare o per posarsi su altrettante opportunità che la parola accompagna, diciamo per apprezzare e farne il NEW da lanciare nell’eternità.

L’incauto azzarderebbe a considerarci, quindi, popolo di “visionari” in continua metamorfosi nei linguaggi. Noi questo, lo diciamo apertamente,  lo “consentiamo”, ma ci teniamo gelosamente custodito il Luogo dove andare a trovare quel che altri non trovano e farne di conseguenza i nostri distinguo.
Diversalità oggi svela l’ulteriore Luogo dove andare a cercare e, con il suo ventiseiesimo numero, varca la soglia dei due anni solari e di una permanenza poetica-visivo-narrativa sul e nel territorio salentino.

Per questa occasione ospita NEW PAGE – Cento Parole per Cento Anni per Cento Autori con pagine in Store di Teatro, Narrativa, Poesia.

Questo numero diventa la raccolta. É stata possibile per la presenza di verve culturale che ha animato e anima il panorama anche internazionale e anche a dimostrazione, questa  assoluta, del voler dire e del saper che dire ad opera di un veterano nelle operazioni culturali e visive, mi riferisco a Francesco Saverio Dodaro.

In NEW PAGE in STORE però non è solo Dodaro è anche presente la generazione futura, quella che fa e diventa un’attenta operazione culturale in progress e che si esprime per l’occasione:"Non più sul libro, ma stampati in proprio e applicati su crowner, pannelli cartonati molto in uso nella comunicazione pubblicitaria.(ma anche tant’altro)” Mi riferisco ad un altro Francesco, all’attento nelle metamorfosi, a Francesco Aprile.

Diversalità fa testimonianza e descrive ancora una volta il Salento, il tutt’uno con le esperienze artistiche rispondenti ed incalzanti nuove avanguardie.  Diversalità vuole diventare, oggi, l’originale peccato da far commettere così come voluto da chi non si è mai sottratto al peccato del FARE, alla POIESI.

Da qui e da queste pagine, ancora una volta, è quel rimbalzo. Spero diventi quello che fa scuotere e approdare in altro porto, quello simile all’approdo di Enea, dove s’era già con la Grotta dei Cervi e dove quel già è stato per noi salentini, da sempre, il visivo visionario.

Diversalità diventa Porto, è o stesso Badisco che diviene l’incisione preistorica, il pittogramma per astronauti, per affascinanti ipotesi da grande  giardino megalitico, per i dolmen da costruire, per le specchie e gli alti menhir da scolpire, per altra scrittura e tanta’altra ancora da scrivere. Il FARE salentino ancora una volta inizia e scivola per sentieri di serpi e per parole velocissime e silenziose o con i pochi ripensamenti ci fa giungere all’attraverso con le sue due parti di mare e con altre Alpi da attraversare.

Il Foglio di Poesia nato per regalare poesia, per essere dedicato ad Antonio Verri, ospita NEW PAGE fra gli strapiombi di Leuca, in quell’intorno, e fa diventare le parole il suonare e il vibrare delle percussioni dei tamburelli, dei sonagli, oppure fa della parola lo strascicare di catene e i latrati sinistri per certe leggende raccontate in notti di falò e da sorsi di buon vino.

Quel Fare suppone che, quando vi erano gli Dèi questi nascevano dall’uovo e il cigno di Leda gioiva.

Nel Salento del Mito, della scrittura, della Taranta, di quanto continuamente si dispone all’ascolto, chi potrà dire quale Dio abbia generato queste opportunità?

Chissà con quale Mortale c’è stata la carnalità repressa dello stesso Dio o della Dea?

Nell’infinito probabile quella nuova attrazione è oggi NEW PAGE è il nuovo fenomeno da non sottovalutare, quindi cercare, toccare con la sua pietra che è nelle parole.  La sua pietra ci racconta i cento modi dell'anima riproduttrice, i cento ricordi legati alla vita precedente ed altresì come gli uomini salentini siamo rimasti legati a quel carro per rincorrere il suo Sole.

La fantasia delle sue immagini ci ha condotti verso la magnificenza trainandoci nel Tutto, con un bianco raffigurante la parte della nostra anima dedita ai sentimenti e alle passioni più alte e uno nero trascinante la parte della nostra anima coi pensieri, con gli istinti e gli altrettanti inappagabili desideri.

Chi attraversa il Diversale sa chi lo abita e non si trascina lì da solo con i consumismi culturali, sa che è sospinto da altre curiosità, sa che trova il sempre e la possibilità dell’altro.

La fantasia per questo gira, mulinella e sa raccogliere i fiori selvatici e la semplice erba, il cardo spinoso e la mortella.

Un amico incontrato, oggi, mi ha distolto dall’inutile e sono stato attratto da un nuovo sorriso di Terra.

Sul brullo sentiero che conduce, per me, si è evidenziata un’altra storia, quella fatta di un colore di parole da riflettere nel proprio e nell’essere e sentirsi totalmente salentino, meravigliarsi e non confondersi.

Chi come me traccia continuamente altre storie, quelle fatte con i sapori e i colori delle parole, ne ha tratto meraviglia positiva, ne è stato beato.

Un grazie agli amici Francesco Saverio Dodaro e a Francesco Aprile, naturalmente, anche a tutti i partecipanti alla scrittura della NEW PAGE.

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