
UNIverso
Peccata
“Peccata”
Verba tollis et dat peccata mundi.
di Francesco Pasca
Quando venne il tempo della purificazione ... Andò al Tempio e disse: “Questo confesso. Senza pentimento.”
Perché appartiene alla Storia. Per la Storia sarà dono.
La Scrittura appartiene a chi legge.
Ogni Storia necessita di un Luogo e di un Tempo, di un Nonluogo e di un Nontempo, di un “… ponte sospeso nel vuoto più vuoto… che incertamente congiungeva le due sponde … che lasciava.”
Antonio Errico consegna ad Euripide il compito di far dettare Topos e Kairos con le: “tante sorprese”, non importa il numero, se dieci o più o meno, il certo è con il: “un dio apre la via. “ Dat actum et factum è invece l’annuncio di Eugenio Montale, in esergo, con la metafora del: (imprimere un senso alla vita.) “C’è chi sopravvive.” /So-prav-vì-ve-re/ non è il rimedio, non è l’accezione di un significato ma il superare con la luce, con il fuoco nascosto nella sua brace. Così, semplicemente, dimorando in un accorato romanzo, in 173 pagine.
Voli sul Nilo
“Voli sul Nilo”:
La nuova produzione dell’Artista Anna Frappampina
di Francesco Pasca
Anna Frappampina continua la ricerca in una nuova unità di misura iconografica e, con i suoi dipinti, vuole condurci, farci volare con consapevole disincanto sui misteri delle civiltà dalla geometria complessa e non solo; parafrasando scritture cromatiche ed immagini, ricrea, per l’occasione, l’immaginario collettivo con innumerevoli texture, caleidoscopici intrecci costruiti in vicende associate ai sostantivi dei suoi segni, dei suoni e combinazioni in immagini, tante.
L’Artista vuole traslitterare secondo il sistema di evocazione pittorica dovuto alle celebrazioni dei nuovi Misteri, siano essi dettati dalla storia o da immaginari svelati dai miti. Dalla narrazione della grotta dei cervi in Badisco (Lecce) ne attinge gli archetipi per farne nuove visioni. Frappampina è visibilmente proiettata e ben corrisponde al delicato mondo femminile sia egizio che surreale cosmologico, così si è espressa, sin dal suo primo esordio in dipinti e oggetti d’arredo con la prima personale del 1990, quando lavorava nella città natale, a Taranto.
Alternativamente ed inestricabilmente è attualmente ben collegata e significata alle e dalle figure di divinità sino al culto cosmogonico e funerario.
T'AMO(sulla carta)
“7×7 T’AMO sulla (carta)”
di Alessandra Peluso
(da www.corrieresalentino.it)
Francesco Pasca come al solito si contraddistingue nella scrittura.
Ingegno, creatività, parole, immagini stupiscono anche questa volta. È sufficiente leggere “7×7 T’AMO sulla (carta)” per rendersi conto dell’evidenza di un’espressione artistica libera e concludente, non conclusiva; nulla infatti, si conclude per Pasca o si definisce: ogni opera è un nuovo inizio.
In “7×7 T’AMO sulla (carta)”, più due (sé)mi Pensieri e Un F (atto), edito da Il Raggio Verde Edizioni, rappresenta l’amore sulla carta, visivo e non, in preda all’immaginazione e alla realtà: “Penia” e “Poros”, “Endimione” e “Selene”, ma anche l’ozio, il riposo creativo del saggio.