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F.S.Dòdaro

Categoria: arte
Pubblicato: Mercoledì, 25 Settembre 2013

il metasalentino.

 

il 29esimo numero apre con l'omaggio al decano della Poesia Visiva in tutte le sue infinite varianti, a Francesco Saverio Dòdaro.

nel foglio poetico gli interventi di:


Mauro Marino (giornalista-poeta)

M.Teresa Lutri (artista di strada e poeta)
Francesco Aprile (poeta-giornalista)
Giuseppe Cristaldi (scrittore)
Lorenzo Madaro (critico d'arte)

Elisabetta Liguori (scrittrice)
Elio Coriano (poeta)
Carlo Stasi (poeta visivo)
Luc Fierens (poeta visivo)
Julien Blaine (poeta visivo)
Patricia Aguilera Arroyo (poeta)

Chiara Spinelli (poeta visivo)
Stefano Donno (giornalista-poeta)
Francesco Carrozzo (poeta)

Francesco Pasca (poetavisivoscrittore)

all'interno del foglio poetico, in ogni numero, l'Opera Unica dall'emblematico titolo "TRE", su carta pregiata, donata dall'Artista scultore MARIO CALCAGNILE.

 

 di Francesco Pasca

Di Versalità è giunta al suo ventinovesimo numero e, nel tentativo di un superamento dal suo tradizionale, vuole omaggiare la parte della scrittura che è diventata esperienza sensibile. Mai come ora si interfaccia e vuole condividere la considerevole parte degli elementi contingenti dell’esistente e spesso trascurato mondo della sperimentazione gestuale e verbale.

Il Foglio Poetico prosegue, quindi, con questi obiettivi e trova humus intorno alle continue prospettive amplificate dai soggetti culturali del proprio territorio. Persegue con ambizione a scavare nell’universale possibile e si propone per le particolarità verbo visive allo studio e operanti nell’incessante dei loro cultori che non occupano il genericamente ma, per le singole o plurime determinazioni metodologie del loro specifico, sono considerate ormai stabili e necessarie. Azzardarle anche per assolute è la conferma d’esistenza su di un territorio non solo periferico.

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Categoria: arte
Pubblicato: Martedì, 25 Giugno 2013

Il Salento e l`Arte

una Poesia da raccontare.

di Francesco Pasca

Noi salentini giungiamo dal vecchio e caro Mito, siamo nello sfrenatamente rigurgitante e in continua metamorfosi, lo facciamo con la stessa spontaneità dei tanti Eroi che i cantori sin qui ci hanno consegnato.
Noi rinfocoliamo i misteri, le leggende e i segreti di tesori nascosti per strani incantamenti e, a tutto questo, aggiungiamo la nostra particolare narrazione.

Il Salento è così che diventa attraente e le sue vicende corrono e rimbalzano per essere Daune alla ricerca della tomba di Diomede alle Tremiti o per delinearsi in storie per Alberi della Vita da eseguire con minuscoli frammenti  alla ricerca di un tappeto di pietra dalle mille figure, quello ad esempio di un fraticello che sapeva leggere in quel di Casole, oppure per addolcire il nostro difficile gusto con decori fantastici o ancora dediti nel diventare scrittori, poeti, narratori, Artisti nella sua aggettivazione più completa-complessa.
Così è che diventa porta d’oriente e apriamo l’orizzonte a strane storie o ancora si fa leggenda in Artù, o nel gatto con gli stivali, o nella Babele di sempre, o nel giardino fiorito del Bene e del Male con l’Albero vacillante sul dorso di ignari elefanti scelti scrupolosamente orientali.

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CRONACA

Categoria: arte
Pubblicato: Giovedì, 09 Maggio 2013

4-5-2-0-1-3(cronaca)

 

di Francesco Pasca

 

philo-2 copyC’è un sottile filo rosso che fa della dicotomia una visione tra e fra una linea d’orizzonte descritta dall’ozio.
Dal volutamente diviso ne faccio salto "per il me per", l’ennesima elaborazione scritta dal e per condurre al colore. Quest’ultimo lo lascio sfociare nell’assoluto, in quel che l’accidentale vuole per una città, Lecce, la voluta e necessaria provincia di un sempre. Stamane ne rivendicavo la specificità parafrasandola con l’Impero Romano di ieri e di oggi, quello adagiato nella decadenza. Ero lì dove tutto sembra scuotersi per poi tornare nell’oblio di un nulla e attendendo altro tempo, il non più
ricorsivo palindromo di quel suo non colore, quello da provinciale, quello voluto da un sabato per una domenica e dettato dalla necessità di provincia per continuare a far vivere nel sopravvivere l’Impero di sempre. La domenica  è per il giorno da ritenere normale o eccezionale o casuale. Tutto comunque è cronaca di un accaduto nel giorno del convenzionale, di sabato 4 del mese di maggio e nell’anno 2013.

Non vi sarà mai Storia scritta né da scrivere per una provincia se da altri vi è l'utilizzo di un accomodare e, a Lecce, se ne spreca molto di quell’accomodante.

Tradotto in cifra il mio è: 452013 un da 0 a 5 perché tanti sono i numeri presenti anche se non in successione, ma utili per ottenere una matrice al 36, del 3x12, del 6x6

Ho dettato nella festa il doppio del doppio palindromo. Ho cercato la Casualità prodottasi o voluta da un 12 e da un 5. Ne Ho scritto di domenica ed ho l’immagine di quella cronaca, di una non storia o del sé o per chi legge lo può diventare per il diversamente, potrebbe essere  quel che appare e si manifesta nella noia di una cultura quotidiana, ma non in un effimero “ozio” del fare. Oggi ne scrivo ed è il 5 del 30 e sono tra le tante pagine quotidiane di “Dolce Vita”, quella dai caratteri cubi(tanti) e non cubi(tali), sono fra gli indecisi e i corrosi dal dubbio dello stazionare tra fornelli per il prossimo fuoriporta o all’insegna del rincorre la “sagra della puccia” o ancora tra la marmellata da laboratorio alchemico per un magico albero a cui sottendere a quel: verde melograno dai bei vermigli fior”.

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